SquinternatiRoma
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cosa abbiamo visto nel  2014

RumoriFuoriScena

Sabato 29 Novembre al Teatro Vittoria 104 Squinternati presenti, una serata bellissima, uno spettacolo meraviglioso, grazie a tutti voi e soprattutto grazie alla compagnia Attori & Tecnici !!

31 anni dal suo debutto italiano. La storia, per chi ancora non la conoscesse, è quella di una compagine di attori alle prese con uno spettacolo da mandare in scena, tra equivoci, gag, dietro le quinte. Una commedia perfetta, nel testo originale, nella traduzione, nell’adattamento, nella regia e nell’interpretazione.

Venerdì 17

ovvero Giggino Passaguai

una commedia dove, si ride ,si ride, si ride...che racconta  la storia di un ragazzo in cerca di guai, è la storia di due preti mandati a risollevare le sorti di un tristissimo quartiere di cintura regno della malavita e di organizzazioni criminali, è la storia di un giovane salvato dalla droga, è la storia di una donna che affronta la vita con sacrificio e ironia.

La vita a rate

Un mondo futuro, ma non troppo, dove si paga tutto: a rate. Non solo le cose ma anche il sole, l’aria, i sentimenti, persino i saluti dei vicini. Dove si può acquistare una notte di sole e averla tutta per sé. Dove solo gli uccelli volteggiano senza che nessuno li abbia pagati, loro sì liberi. In questo mondo i dolci sono il cibo preferito; anche l’aria è dolce, ma la primavera non si decide ad arrivare.

La spallata

... Ma Tito ha in mente un grande progetto: vuole mettere su un’azienda di Pompe funebri. Un’idea infallibile! E la Spallata è proprio il movimento con cui gli addetti si caricano sulle spalle la cassa con il defunto. Una straordinaria commedia che ricorda inevitabilmente quelle di Eduardo: affascinante, esilarante, vera, spietata…perché non c’è niente che faccia più ridere della realtà.

Fuori Tempo

Anche in questo spettacolo la Banda Osiris si conferma un gruppo riconoscibile, ma difficilmente definibile, i portatori sani di una musica animata, giocata e magicamente sfiatata, rivoluzionata e in perenne movimento, leggera e stupita, orgogliosamente indipendente, testardamente divertita, spiazzantemente dissacrante e atipicamente elegante.

per questo mi chiamo Giovanni

Giovanni è un bambino di Palermo Per il suo decimo compleanno il papà gli regala una giornata molto speciale: una gita attraverso la città, per spiegargli come mai per lui è stato scelto proprio il nome Giovanni. Tappa dopo tappa, nel racconto prendono vita i momenti chiave della storia di Giovanni Falcone, il suo impegno, le vittorie , le sconfitte, l’epilogo.

Il Grande Flebowsky

Il Grande Flebowsky é una rappresentazione teatrale per addetti ai malori: “Svenghino signori, svenghino!”
E’ uno spettacolo che racconta di pigiami, di camici, di reparti. E’ un manuale di degenza ospedaliera tratto dal libro “Storie di ordinaria corsia” scritto da Fabrizio Blini,

Shakespeare Fest

per celebrare i 450 anni dalla nascita di Shakespeare: un evento di fusione di teatro, cinema e musica,l’iniziativa parte dal bando “Ancora Shakespeare: perché?” in cui veniva richiesto di esprimere con un cortometraggio il proprio punto di vista sul più grande drammaturgo di tutti i tempi, riflettendo sull’importanza che oggi si può attribuire all’opera shakespeariana.

Molto rumore per nulla

Replica del 26 settembre

BENEDETTO: “Quale è stato il primo dei miei difetti per il quale ti sei innamorata di me?”

BEATRICE: “Per tutti quanti insieme. Perché hanno organizzato una compagine così perfetta da impedire anche ad una sola qualità di insinuarsi tra loro.”
Atto V, 2

 

 

Cinque allegri ragazzi morti

Dell'omonimo romanzo a fumetti di Davide Toffolo Cinque allegri ragazzi morti la regista Eleonora Pippo propone la trasposizione teatrale/musicale della saga horror-romantica dei cinque liceali che, in seguito a un incidente mortale procurato da un rito voodoo, diventano zombie condannati a nutrirsi solo di carne umana, rinunciare all'amore e non interferire nelle esistenze dei vivi.

Romeo e Giulietta 2014

Gli Squinternati intervistano

Mimosa Campironi interprete di una Giulietta davvero superlativa. 

Gli Squinternati ringraziano Mimosa per la sua gentilezza e disponibilità, e soprattutto per averci regalato una interpretazione di Giulietta che ha saputo stupirci, sorprenderci e emozionarci.

GRAZIE MIMOSA !!!!

7 - 14 - 21 - 28

In un paese allo sbando un uomo è affascinato dallo spazio che diventa numero. La particella catastale dell’ingegno porta l’essere animato a fondersi con la civiltà numerica al declino. Il non senso civico sfugge a chi governa come bestie questo ammasso di carne. Intanto la cultura si finanzia con i soldi del padrone: il servilismo non ha dote.

Il Barbiere di Siviglia

 A che bel vivere,che bel piacere per un barbiere di qualità! Ah bravo Figaro bravo bravissimo fortunatissimo per verità! Tutti mi chiedono tutti mi vogliono donne, ragazzi, vecchi, fanciulle, qua la parrucca... presto la barba... qua la sanguigna... Figaro... Figaro...son qua, son qua... Ohimè che furia, ohimè che folla, uno alla volta per carità”.

Molto rumore per nulla

BENEDETTO: “Quale è stato il primo dei miei difetti per il quale ti sei innamorata di me?”

BEATRICE: “Per tutti quanti insieme. Perché hanno organizzato una compagine così perfetta da impedire anche ad una sola qualità di insinuarsi tra loro.”
Atto V, 2

L'importanza di

chiamarsi Ernesto

Sull’assonanza tra earnest e Ernest risiede il paradosso fondamentale della commedia di Oscar Wilde, che, con questo sottile espediente linguistico, tende a mettere in luce l’ostentazione dell'apparenza e della forma dell'alta società vittoriana, ipocrisia e superficialità che conosciamo bene ai giorni nostri.

Un marito ideale

Tema centrale  è il problema della corruzione politica e dell’integrità dei governanti. Un tema drammaticamente attuale per la nostra società che offre un’ottima sponda per interrogativi di sconcertante attualità: è possibile una politica senza compromessi? la questione morale è un fatto privato o pubblico? esiste ancora un limite oltrepassato il quale si prova vergogna delle proprie azioni?

Sogno di una notte

di mezza sbornia

La storia è quella di Pasquale Grifone (Luca De Filippo), un povero facchino, a cui piace alzare il gomito.  Pasquale quando beve fa sogni strani, tanto da ricevere la “visita” di Dante Alighieri, che gli suggerisce quattro numeri da giocare al lotto, sottolineando che essi rappresentano anche la data e l’ora della sua morte.  La quaterna esce e Pasquale  vince 600 milioni, somma impensabile.

Minchia Signor Tenente

Gli Squinternati hanno voluto dedicare lo sventolio finale delle palette di segnalazione a tutti i martiri della giustizia e della legalità al di là  dell’inutile retorica celebrativa ed a tutte le persone per bene che, quotidianamente, si impegnano  – spesso in cambio di stipendi risibili – con umanità e senso del dovere nella difese dei principi di onestà , trasparenze e giustizie , inscritti nel DNA della nostra Costituzione  

Racconti

In “Confessione di un assassino” Joseph Roth fa dire a Golubcik che «le parole sono più potenti delle azioni – e spesso rido quando sento l’amata frase: “Fatti e non parole!”. Quanto sono deboli i fatti! Una parola rimane, un fatto passa! Di un fatto può essere autore anche un cane, ma una parola può essere pronunciata soltanto da un uomo».

La Locandiera

le rocambolesche vicende della conturbante Mirandolina - che a suo tempo soppiantarono gli schemi rigidi ed ormai arrugginiti della commedia dell'arte alla ricerca di un maggiore realismo dell'intreccio narrativo e di una più sfaccettata delineazione psicologica dei personaggi - tornano ad acquisire nuova linfa vitale, grazie alla regia netta, puntuale e priva di fronzoli di Giuseppe Marini e all'interpretazione energica, versatile ed ironica di Nancy Brilli.

Zio Vanja

Il non più giovane zio Vanja (Sergio Rubini), detesta e invidia il cognato Serebrjakov (Michele Placido), luminare albagioso e mediocre, che  Vanja ha servito fino a rinunciare ad una vita sua. Non solo, Vanja è innamorato, senza speranza, della moglie del cognato. Quando Serebrjakov decide di mettere in vendita la tenuta nella quale, fino a quel momento, zio Vanja ha trascinato la sua esistenza inetta, quest’ultimo perderà le staffe ed esploderà fino a tentare di ucciderlo…  

L' Avaro

Sul palcoscenico, soffusa una luce azzurra filtra e riflette una parete di teche che custodiscono una collezione di sedie i cui stili attraversano secoli,  a simbolo del collezionismo, declinazione dell’avarizia, ossessione del possesso, del potere, dell’abbarbicarsi a una vita di inesistenti sicurezze che finiscono per devitalizzarla e deprimerla.